I dazi Usa non colpiscono solo le imprese italiane, ma gravano anche sui bilanci familiari. L’effetto sarà immediato
I dazi, avranno effetti profondi non solo sulle imprese, ma soprattutto sulle famiglie. Infatti, secondo il Centro Studi di Unimpresa, l’introduzione dei nuovi dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe causare un aumento dell’inflazione tra lo 0,3% e lo 0,5% annuo. Di conseguenza, ogni famiglia italiana potrebbe trovarsi a sostenere una spesa aggiuntiva compresa tra 97 e 163 euro l’anno.
In particolare, i settori più colpiti saranno quelli legati all’agroalimentare, già sotto pressione per l’inflazione. In effetti, si stima che l’aumento dei prezzi in questo comparto porterà a un aggravio medio di 62 euro a famiglia.
Impatto pesante sulle esportazioni
Allo stesso tempo, le imprese italiane dovranno affrontare un duro colpo. I dazi Usa, che raggiungono fino al 20%, potrebbero far perdere tra i 5,6 e gli 8 miliardi di euro in esportazioni nel solo 2025. In sintesi, ciò equivale a un calo del Pil tra lo 0,28% e lo 0,4%.
Le piccole e medie imprese, che costituiscono il 60% delle aziende italiane che esportano negli Usa, subiranno le perdite più gravi. Si stima infatti che queste realtà, spesso meno attrezzate per assorbire i costi, sopporteranno fino al 70% dei danni economici, ovvero tra 3,9 e 5,6 miliardi.
Effetti a catena sull’economia
Inoltre, gli aumenti di prezzo non riguarderanno solo i prodotti importati, ma si estenderanno a settori come l’abbigliamento, la meccanica e i beni per la casa. Una possibile reazione della Banca Centrale Europea – come il blocco dei tagli ai tassi d’interesse – rischia di mantenere alti i costi dei mutui e dei prestiti. Si potrebbe ridurre ulteriormente la capacità di spesa delle famiglie.
Settori produttivi in difficoltà
Per concludere, i comparti più danneggiati saranno l’agroalimentare (con perdite fino a 2,3 miliardi), la meccanica (fino a 5,8 miliardi entro il 2028), la moda (1,2 miliardi entro il 2027), l’automotive (3,6 miliardi entro il 2030) e la chimica-farmaceutica (1,2 miliardi entro il 2027).
Pertanto, senza un intervento rapido e deciso da parte del governo italiano e dell’Unione Europea, il rischio è quello di un effetto domino che potrebbe compromettere l’intero sistema economico nazionale.Inizio modulo