Nuove opportunità per giovani e donne. Intervista di Donna in Affari al Dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSE della Regione Marche Mauro Terzoni
di Catiuscia Ceccarelli, giornalista
Buone notizie da Bruxelles per la Regione Marche. La Commissione Europea ha approvato i primi Programmi Operativi Italiani del Fondo Sociale Europeo per il periodo di programmazione 2014/2020.
IL POR (Programma Operativo Regionale) Marche prevede una dotazione complessiva di circa 288 milioni di euro, con un incremento di circa 10 milioni rispetto al periodo 2007/2013, suddivisi nei seguenti 5 Assi:
- Occupabilità (183 milioni di euro)
- Inclusione (51,5 milioni di euro)
- Istruzione (33 milioni di euro)
- Capacità Istituzionale (11 milioni di euro)
- Assistenza Tecnica (9,5 milioni di euro)
In programma, una serie di interventi mirati all’accesso al mercato del lavoro specie di giovani e donne, con possibilità di reinserimento dei meno giovani e di modernizzazione per i servizi pubblici dedicati al lavoro.
Abbiamo approfondito alcuni aspetti di questa importante approvazione insieme con Mauro Terzoni, Dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSE della Regione Marche.
Che tipo di interventi sono previsti dal Por Fse Marche?
I principali interventi per favorire l’accesso al mercato del lavoro partono dall’attività di orientamento, di fondamentale importanza in un periodo di forte crisi economica, al fine di indirizzare i disoccupati/inoccupati, in particolare giovani e donne verso politiche attive del lavoro, che sappiano coniugare aspirazioni, attitudini e professionalità delle persone, con le opportunità offerte dal mondo del lavoro.
Le principali tipologie di azioni volte all’inserimento occupazionale sono:
- la formazione professionale;
- le work experiences, ovvero tirocini formativi, borse lavoro, borse di ricerca, volte ad unire l’attività formativa da svolgersi in contesto lavorativo, anche all’estero, e le opportunità di una successiva occupazione da parte delle imprese;
- gli incentivi per l’auto impiego e l’auto imprenditorialità, attraverso un percorso integrato che parta da una formazione specialistica sul fare impresa, un sostegno finanziario ( con contributo a fondo perduto e favorendo l’accesso al credito), una consulenza specialistica nella prima fase di start up;
- gli incentivi alle imprese per favorire l’assunzione e/o la stabilizzazione di lavoratori precari.
Con una selezionata e curata modalità di accesso alle varie opportunità, al fine di favorire in primis quei target che riscontrano più difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro, come i giovani e le donne, s potranno raggiungere obiettivi interessanti. Nella programmazione del FSE 2007/2013, per esempio, il numero di destinatari donne è stato pari al 52%.
Che valore aggiunto hanno le donne nell’economia marchigiana?
“A livello regionale si registrano da diversi anni tassi di partecipazione delle donne all’istruzione superiore ed universitaria più elevati di quelli degli uomini. La maggiore scolarizzazione, unita alla più elevata concentrazione della forza lavoro “in rosa” nel settore dei servizi, ha determinato nel periodo 2008-2013 una maggiore tenuta dell’occupazione femminile che si è ridotta, causa la crisi, di circa 8 mila unità a fronte, però, di una riduzione degli occupati di genere maschile pari ad oltre 25 mila unità.
Nonostante la crisi, anche sul fronte dell’imprenditorialità le imprese “rosa” negli ultimi anni hanno registrato trend di crescita positivi: le imprese guidate da donne, tra il 2009 e il 2013, sono addirittura aumentate a fronte di un calo di quelle maschili.”
Per migliorare le opportunità, il Por prevede iniziative a livello locale, ma anche finanziamenti per un’esperienza di lavoro all’estero per i più giovani.
“Questo tipo di esperienze rappresentano sicuramente un’importante opportunità per i giovani, per una molteplicità di ragioni che potremo riassumere nel modello delle 4 L: Life, Learning, Language e Labour. Lavorare all’estero è comunque una esperienza di vita, utile a rafforzare la conoscenza di una lingua, ci si specializza con maggiori possibilità di trovare un lavoro stabile.”
Le Marche sono ormai una Macroregione. A tal proposito che ruolo gioca la Regione in Europa?
“La Regione Marche è stata la principale artefice, in Italia e in Europa, della nascita della Macroregione Adriatico-Ionica. Ciò testimonia un forte ruolo propositivo e di governance europea della nostra regione, soprattutto verso l’area adriatica e balcanica che è quella su cui storicamente le Marche hanno fatto riferimento.”
Per le imprese marchigiane e per i cittadini e le cittadine, quanto è importante lo sguardo verso il contesto europeo per crescere economicamente e per uscire dalla crisi?
“Le risorse dei fondi strutturali europei come il FSE (Fondo Sociale Europeo), il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e infine il FEAMP (Fondo Europeo per le Attività Marittime e la Pesca), rappresentano ormai in quasi tutti i settori, ad eccezione della sanità e dei trasporti, le uniche risorse su cui far riferimento per le politiche di sviluppo regionale a favore di imprese, enti e cittadini. Il loro buon utilizzo è fondamentale.
Oltre ai fondi strutturali va rivolta l’attenzione anche ai programmi comunitari a cosiddetta gestione diretta come, per esempio, Horizon 2020, Cosme, Erasmus Plus, Life che possono costituire ulteriori opportunità di finanziamento. A tal proposito la Regione Marche si è attivata prevedendo di supportare gli enti locali e le imprese per accedere a questi fondi, attraverso la presentazioni di progetti transazionali.”