Politica e donne

Donne in politica: lo scenario delle elezioni 2013

quote rosa nei partiti

Donne in politica: lo scenario delle elezioni 2013

Vediamo quante quote rosa hanno in forza i vari schieramenti e in che punto della lista sono collocate le donne

Il dibattito sulle quote rosa, nel mondo imprenditoriale quanto in quello amministrativo e di governo, non smette mai di essere attuale. Tra le ultime denunce in merito, quella dell’europarlamentare Sylvie Goulard che ha chiesto conto del perché il board della BCE non abbia una rappresentanza femminile. E il tema torna caldo con l’avvicinarsi delle elezioni politiche in Italia del 24 e del 25 febbraio.

Vediamo dunque quante donne abbiano schierato le varie formazioni che dalla campagna elettorale alle urne si stanno scontrando per definire il futuro assetto di governo. Abbiamo scelto tra la rosa complessiva delle formazioni che troveremo sulle schede elettorali solo alcune delle principali sigle: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Popolo della Libertà e Scelta Civica con Monti. L’ordine in cui sono analizzate è alfabetico.

 

Movimento 5 Stelle

Le donne attive nel movimento di Beppe Grillo e schierate nelle diverse circoscrizioni per la Camera sono 173 su un totale di 1.258 candidati diffusi su tutte le regioni d’Italia.
La sproporzione di genere è evidente (per fare qualche esempio, sono donne 10 candidate su 60 nella circoscrizione Piemonte 1;  5 su 34 per la Lombardia 2; 11 su 76 per la Veneto 1).
Certo è però che le parlamentari del M5S saranno elette in gran numero, perché nella maggiorparte dei casi, pur essendo poche quantitativamente, le donne sono capolista. Succede per le seguenti circoscrizioni: Piemonte 1, Piemonte 2, Lombardia 1, Lombardia 2, Lombardia 3, TAA, Veneto 1, Veneto 2, Liguria, Emilia, Umbria, Marche, Lazio 1, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia 2, Sardegna.
Per quanto riguarda le candidature per il Senato, le donne sono 21 su un totale 116.

PD

Nelle liste dei candidati alla Camera il PD mette in campo 269 donne su 617 nominativi totali. Interessanti per esempio la circoscrizione Sicilia 2, dove le donne sono rappresentate praticamente al 50% essendo 13 su 27 (e tra queste la capolista) o quella della Calabria, dove le donne sono 11 su 20 candidati, tra le quali la capolista.
Nelle fila PD anche giovani nate nel ’72, ’75, ’83 e ’86.
Analoga la situazione per quanto riguarda le liste PD per il Senato: se i candidati sono in tutto 297, le donne sono 144, ossia pressappoco il 50%.

PdL

Cambiando completamente sponda politica, le donne schierate dal PdL in relazione a Montecitorio sono 165 su un totale di 634 candidati nelle varie circoscrizioni italiane. Ad ogni donna candidata corrispondono quasi 4 colleghi uomini. Tra le liste maggiormente proporzionate a livello di genere ci sono per esempio quella della Calabria (6 su 18, tra le quali la capolista), quella del Friuli Venezia Giulia (capolista donna e, in generale, 8 candidate su 12) o quella della Toscana (13 su 37 tra le quali la capolista).
Le aspiranti inquiline di Palazzo Madama per il PdL sono invece 56 su un totale di 274 candidati.

Scelta Civica con Monti

Il partito del Professore presenta una rosa di 180 donne pronte ad affrontare il “Transatlantico” rispetto ad un totale di 602 candidati. Piuttosto evidente la sproporzione numerica di genere, anche se tra le capolista del partito (succede per esempio nelle circoscrizioni Lombardia 1, Veneto 1, Emilia, Marche) compaiono studiose e ricercatrici affermate internazionalmente.
Le montiane al Senato sono invece 79 su un totale di 301 candidati.

Agnese Fedeli

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