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Confassociazioni per il futuro dei professionisti

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Dal Fondo di previdenza complementare all’Accademia della politica e della rappresentanza 4.0. Iniziative e progetti della rete italiana di associazioni professionali

Confassociazioni rappresenta in maniera unitaria le Federazioni, i Coordinamenti e le Associazioni che esercitano attività professionali non organizzate in Ordini e Collegi, in Italia ed in Europa. Le principali aree di intervento sono le professioni del management, della comunicazione e del marketing, della consulenza di direzione, dell’informatica e del web, del private & investment banking, della formazione, della revisione legale e della consulenza tributaria, dell’amministrazione e della gestione immobiliare, dell’archeologia e del restauro, della mediazione e della conciliazione.
In termini di associati, raccoglie circa 46 associazioni e quasi 50mila iscritti.

Le realtà associative oggi sono 273 con più di 466mila iscritti di cui 122mila imprese con dimensione media di 4,5 addetti. Un sistema economico che, in termini numerici, rappresenta il 9% del Prodotto interno lordo del Paese. Composto per il 43% di professioniste donne e per il 57% di professionisti uomini. Un tessuto formato per il 59% di lavoratori dipendenti e per il 41% di Partite IVA, di cui il 22% imprese.

È Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni, a illustrare questo mondo durante una conferenza svoltasi a Roma il 27 gennaio presso la sede dell’Università Mercatorum, e, nel suo intervento, a riportare i successi conseguiti a partire dalla costituzione della Fondazione a luglio 2013 fino al presente, specificando che l’ultimo anno, il 2016, è stato un anno fruttifero su due fronti.
Il primo sta in una conquista: “in accordo con le altre organizzazioni di lavoro autonomo, l’associazione ha ottenuto attraverso la legge di bilancio, l’abbattimento di 2 punti percentuali dell’aliquota sulla gestione separata INPS, che non solo doveva raggiungere il 29% ma che nel 2018 avrebbe sfiorato il 33%. Un risultato straordinario che impatta in termini finanziari per circa 600milioni di euro sul mancato adeguamento dell’aliquota al 33% sul bilancio dello Stato”.
Il secondo successo targato 2016 “è quello di poter ormai offrire servizi unici ad una massa critica ben definita: alle associazioni professionali e agli associati”.

Futuro prossimo venturo: il 2017

Il primo progetto deliberato nel 2017 da Confassociazioni, è stato quello di istituire un Fondo di Previdenza complementare. I professionisti associati potranno contare su un secondo pilastro della Previdenza: un Fondo di Previdenza Complementare dove Confassociazioni verserà, ai professionisti iscritti, il contributo del datore di lavoro. Il contributo versato al professionista sarà pari a circa lo 0,40%.
Per fare un esempio concreto, su un contributo massimo fiscalmente deducibile di 5.160 € all’anno, il contributo di confassociazioni ammonterebbe a circa 200 €.
Sarà anche costituito un Fondo Sanitario Integrativo. Da una parte quindi si lancia il brand Confassociazioni Previdenza, e nel contempo, ci si accinge a costituire un Fondo Sanitario Integrativo.

L’Accademia

Altro tema strategico, ma di lungo periodo, è quello della politica e della rappresentanza. Confassociazioni ha intenzione di dar vita ad una “Accademia della Politica e della Rappresentanza 4.0”. Un’Accademia formata da una parte della classe dirigente di Confassociazioni, che, da verticale quale è, sarà in grado di inserirsi nel tessuto istituzionale, politico, e della comunicazione. Con il progetto Accademia della Politica e della Rappresentanza 4.0, continua Deiana, “vogliamo formare la nostra dirigenza e soprattutto i giovani con appuntamenti formativi costanti e un confronto aperto, competente e adeguato con gli attori della politica”.

Il progetto Fondazione, Previdenza, Accademia della Politica e della Rappresentanza 4.0, e il nuovo profilo di Confassociazioni Giovani, centrato sulle Start-Up, sono il frutto di un lavoro intenso e condiviso con i vertici della Confederazione per rispondere alle esigenze dei professionisti che rappresentano una porzione rilevante del sistema nervoso dell’economia italiana. Startupper e makers – spiega Deiana – sono in grado di governare l’“algoritmo economico” per produrre una new economy “e Confassociazioni, con questo progetto, deve essere in grado di attrarre la crescita di un nuovo movimento di idee”.

Riccardo Alemanno, Vice Presidente Vicario della Confederazione, durante l’incontro ha ribadito che Confassociazioni ha nel proprio DNA “la ricerca dell’innovazione calata nel panorama professionale del sistema Italia”. Non significa rappresentare le tematiche della categoria – che restano prioritarie per la missione che si è posta – ma contribuire a tutto tondo alla crescita culturale, umana e politica di coloro che formano o formeranno la classe dirigente di domani. Da qui l’ambizioso progetto dell’Accademia della Politica e della Rappresentanza 4.0, intesa come governo della polis per il bene comune, cioè pensare alla politica nella sua accezione positiva. Un progetto che colma un profondo vuoto etico-culturale e che guarda all’evoluzione 4.0 che i nostri tempi dettano. Alemanno continua dicendo: “è mio personale auspicio formare una classe dirigente che sappia, che conosca e che sia consapevole”. Un progetto ambizioso che mira a formare uomini e donne preparati nella politica insieme al coinvolgimento di tutto il mondo accademico.

Franco Pagani, Vice Presidente Confassociazioni con delega a Giustizia e Università, sostiene che la Fondazione sarà il punto di raccordo e l’unica realtà che offrirà specifici indirizzi e strumenti idonei per supportare il mondo delle professioni. Unica a sostegno dei professionisti, allo sviluppo delle attività professionali e alla formazione dei giovani in particolare.

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