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FIDAPA/BPW Italy: Focus sugli strumenti contro la povertà

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FIDAPA/BPW Italy: la Business Professional Women International – Italia, rete internazionale delle donne in affari, ha presentato in un convegno a Roma alcuni progetti di empowerment per le donne

“Impegno Internazionale e Strumenti contro la Povertà” è il titolo del convegno, tenutosi l’11 novembre a Roma nella sede di Palazzo Valentini, organizzato da FIDAPA/BPW Italy.
I lavori sono stati introdotti dalla Presidente Nazionale della BPW Italy-FIDAPA, Pia Petrucci, la quale ha sostenuto che uomini e donne non sono poveri allo stesso modo e di conseguenza la conoscenza del fenomeno non può prescindere dall’analisi di genere.
I dati indicano che in Italia sono un milione e 582 mila le famiglie in condizione di povertà assoluta. Numero destinato a crescere e che si conferma il peggiore dal 2005. A dirlo è l’ISTAT, che a luglio 2016 ha pubblicato l’ultimo Rapporto sulla Povertà.

In questa situazione è fondamentale comprendere la delicatezza del tema che abbraccia il concetto della discriminazione e dell’emarginazione femminile in particolare. Questioni che non è possibile trattare esclusivamente con numeri e cifre. Le ingiustizie che le donne vivono sulla loro “pelle”, sono ingiustizie che hanno origine dalla fase della recessione economica e sociale avutasi negli ultimi anni e che induce a parlare di una vera crisi sistemica. Una crisi sistemica dove le donne soffrono più degli uomini, per il lavoro che manca, per il lavoro perso dopo la nascita di un primo figlio e un secondo figlio. In un quadro complesso e con poche risorse a disposizione, garantire e tutelare i diritti delle donne è una sfida difficile ma rappresenta uno stimolo per lavorare con maggiore tenacia e sinergia.

La BPW

Cristina Gorajski, Rappresentante della BPW International, ha affermato che negli anni la Federazione ha esteso i suoi orizzonti, le competenze, aumentato i diritti e le opportunità. Oggi trasmette informazioni in tutto il mondo e fornisce consulenze a varie organizzazioni tra cui il Consiglio Economico delle Nazioni Unite, l’UNESCO, la FAO e il Consiglio d’Europa.
Fiorella Nibali, Presidente del Distretto Centro BPW-Italy/Fidapa, ha dichiarato che nella lotta alla povertà è necessario porsi degli obiettivi, tempi certi, attivare strette collaborazioni con altre associazioni, stabilire contatti e confronti con le realtà politico-amministrative presenti sul territorio perché la povertà non è solo privazione dei beni: è umiliazione, è perdita di dignità, è emarginazione.
Tra i metodi per combattere la povertà femminile in particolare, c’è quello dell’empowerment. La BPW, come altri movimenti femminili mondiali, s’impegna in questo senso anche con la creazione di team nazionali multidisciplinari per valorizzare le capacità delle associate. Si dimostra vantaggioso “fare rete”, dialogare con le istituzioni per l’emissione di leggi che favoriscono i processi di cambiamento culturali. Tra le conoscenze da acquisire ci sono quelle sulla sicurezza alimentare, sulla salute, sugli effetti dei cambiamenti climatici sulle popolazioni rurali, urbane e le questioni di genere.

La vision dell’ONU

I quattro pilastri fondamentali su cui ci si deve basare per costruire uno sviluppo sostenibile sono: Economia, Società, Ambiente e Pace. A sostenerlo è stata Valentina Muiesan, Vice Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni delle Nazioni Unite (ONU). Gli obiettivi primari riguardano la riduzione delle povertà, l’uguaglianza di genere e la partnership.
Nelle aree urbane in cui gli individui hanno un basso livello d’istruzione, si è visto che fornire alle donne strumenti idonei per elevare la propria condizione sociale ed economica generano nel breve-medio periodo cospicui benefici e rappresentano un moltiplicatore per tutta la famiglia. I figli sono nutriti meglio, hanno la possibilità di andare a scuola, migliorano in generale l’attività produttiva e le prospettive future di tutta la comunità.

I Progetti IFAD

Silvia Sperandini, specializzata nei progetti della trasformazione rurale, delle pari opportunità e dell’empowerment femminile dell’IFAD (International Fund for Agricultural Development), ha spiegato che l’Agenzia offre prestiti a tassi agevolati ma anche donazioni destinate ad attività in ambito rurale allo scopo di aiutare donne e uomini poveri per permettere loro di migliorare la qualità della vita e l’alimentazione attraverso un reddito più elevato. Le disuguaglianze vanno infatti a impattare sul reddito della famiglia: il prezzo non lo paga solo la donna ma anche e soprattutto i figli. Ed è dimostrato che se la donna ha un reddito dignitoso, lo riversa nell’istruzione dei figli, nella salute e nel benessere dell’intera comunità.
Il Gender Team dell’IFAD porta avanti progetti innovativi e inclusivi in favore delle donne per migliorare l’accesso al mercato, ai servizi, promuovere le pari opportunità.

I progetti FAO

La FAO infatti da diversi anni cerca di affermare il principio secondo cui non vi è sicurezza alimentare senza l’impegno delle donne rurali e si impegna ad ascoltare i rappresentanti delle società civili e le organizzazioni femminili in particolare per raggiungere l’uguaglianza di genere, sconfiggere la malnutrizione, creare i processi di appoggio alla produzione, all’accesso al credito o al ritorno ai finanziamenti. La FAO fornisce il supporto tecnico per sviluppare il settore agricolo, disegnare politiche e programmi per la riduzione della fame nel mondo con un budget di circa 2,6 miliardi di dollari. Non interviene quindi solo nella fase di emergenza ma anche nella post-emergenza per lo sviluppo delle aree povere.

Francesco Maria Pierri – Capo della divisione Partnership/Advocacy and Capacity Development Division della FAO ha focalizzato il suo intervento sui temi della povertà rurale e su quali strategie siano adottate dalla FAO.
Secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, oggi esistono circa 900 milioni di poveri. I tre quarti sono considerati poveri estremi e vivono nelle aree rurali del mondo. La produzione familiare è egemonica in tutto il mondo, e in Italia è molto diversa. Oggi ci sono 500 milioni di tenute agricole di piccole estensioni terriere che producono circa l’80% di derrate alimentari in termini di valore nel mondo, nonostante lo scarso accesso alle risorse naturali, alle risorse pubbliche ed economiche. Le donne e gli uomini sono i più grandi investitori in agricoltura, tanto che secondo gli obiettivi dell’AGENDA 2030 i target da raggiungere sono raddoppiare la produttività e i redditi delle famiglie. Per superare soglia di povertà rurale, la FAO concentra gli interventi su diverse strategie, centrate in prevalenza sulle politiche familiari. La prima è permettere eguale accesso alle risorse naturali ed economiche (accesso al credito, credito agevolato, assicurazione, prezzi minimi e altri strumenti). Interviene in modo massiccio per garantire la gestione di un reddito minimo alle donne in quanto il poter contare su un reddito minimo permette di gestire le situazioni di stress, mandare i figli a scuola ed eliminare eccessivi carichi di lavoro.

La Task Force Nazionale sull’Imprenditoria

Per Anna Amati – Capo della task Force Nazionale sull’imprenditoria e membro del Consiglio Direttivo dell’Italia Startup, prima di parlare di disuguaglianze e di gender gap, bisogna cambiare la filosofia: “Non è importante dare da mangiare tutti i giorni alle persone, ma dare gli strumenti per procurarsi il cibo tutti i giorni”. In Italia assistiamo a un lento e graduale impoverimento soprattutto nelle aree periferiche di Roma esattamente come in tanti altri luoghi nel mondo.
Lo strumento che FIDAPA/BPW Italy ha pensato, è sensibilizzare le persone, soprattutto le donne a uscire dal tunnel della povertà dando loro una “cassetta degli attrezzi”, ovvero dare strumenti e capacità alle donne per potercela fare da sole. Sul sito della FIDAPA/BPW Italy (fidapa.org) sono indicate tutte le attività per acquisire maggiori competenze.

La Creativity Camp per le imprenditrici

Di recente è stata lanciata Creativity Camp, una competizione che si svolge in due fasi, distrettuale e nazionale, aperta a tutte le donne senza limiti di età né territorio con scadenza 28 febbraio 2017. La Creativity Camp è un percorso di accompagnamento che permette da una parte alle aspiranti imprenditrici di acquisire una mentalità e un insieme di strumenti efficaci per rendere concreta la loro idea, dall’altra alle donne imprenditrici di acquisire delle capacità per sviluppare nuove strategie e connessioni per la crescita del loro business.
Gli obiettivi sono promuovere e sostenere lo sviluppo continuo dell’imprenditorialità femminile, attraverso una competizione che vada a premiare le storie e le idee di successo quali esempi per altre donne imprenditrici.
Alle vincitrici nazionali sarà riconosciuto un percorso di accompagnamento di 80 ore erogato da socie esperte FIDAPA. Quest’accompagnamento può andare dalla traduzione della lingua inglese alla consulenza di un commercialista o esperto di design o marketing.
Per il Creativity Camp sono messi in palio dei premi in denaro e altri servizi attivati dai vari distretti stessi.
Il bando si trova qui

Il gap uomo – donna

L’avvocata Luciana Delfini, docente di Governance dell’ambiente presso L’Università degli Studi di Tor Vergata, nel suo intervento conclusivo in qualità di Rappresentanti presso la FAO della  Federazione Internazionale Donne in carriere giuridiche (IFWLC) ha ricordato che nell’ultimo rapporto Women Business Low, la FAO ha denunciato che non esiste uguaglianza a livello legale tra uomini e donne. Su 173 economie esaminate, 153 pongono barriere legali alle donne riguardanti l’occupazione, la tutela dei diritti, l’accesso del credito, alle terre e all’eredità. Nel ranking dell’imprenditoria femminile si attestano agli ultimi posti pur essendo le maggiori portatrici di reddito nell’economia familiare.

Cristina Montagni

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