Artigiani, coltivatori e allevatori in ginocchio. E con gli sciacalli addosso. Confartigianato e Coldiretti si attivano a tutela dei propri iscritti
Sono 16, tra Comuni e frazioni, le località colpite dal sisma che ha interessato Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. E, in questi territori, sono 624 le imprese artigiane (con 1.475 addetti) che hanno subito danni diretti o indiretti, più o meno ingenti. Per aiutarli, Confartigianato ha attivato un programma solidale tra imprese per gestire offerte e richieste di aiuto. Un programma capillare gestito dalle sezioni territoriali. Ad Ascoli Piceno ad esempio “Gli imprenditori che hanno subito danni a capannoni, botteghe, opifici possono segnalare la loro situazione a Confartigianato Ascoli Piceno che li metterà in contatto con gli imprenditori che vogliono offrire gratuitamente alle imprese danneggiate magazzini in cui custodire i loro macchinari, scorte, merci e quant’altro sarà possibile distaccare dai luoghi resi inagibili”. Sono possibili anche servizi di trasporto di merci, prodotti e macchinari dai luoghi colpiti fino alle nuove temporanee allocazioni, secondo tempi, modalità operative e spazi di intervento dettati dalla Sala Operativa della Protezione Civile di Ascoli Piceno.
Anche Confartigianato Marche, Confartigianato Ancona, Confartigianato Macerata, Confartigianato L’Aquila e Confartigianato Rieti si sono attivate in favore delle aziende locali in difficoltà. E – per fare un esempio di come il sistema di solidarietà stia funzionando bene in tutta Italia –citiamo Confartigianato Ravenna, che si è attivata per mettere a disposizione di un’impresa di Arquata del Tronto un modulo abitativo per sostenere la famiglia del titolare che ha perso la propria abitazione.
Contemporaneamente, la confederazione ha aperto un conto corrente bancario a livello nazionale per far pervenire contributi a favore delle zone terremotate. Il conto corrente bancario, intestato “Confartigianato Raccolta Fondi Terremoto Italia Centrale 2016″, ha le seguenti coordinate:
Cod. IBAN: IT81H0569603224000003941X65.
Per quanto concerne coltivatori ed allevatori è la Coldiretti a denunciare la situazione: circa 1.000 le aziende agricole che si trovano nell’area colpita dal terremoto e che hanno subito danni per milioni di euro ai quali si aggiungono quelli causati dallo sciacallaggio che ha costretto i giovani agricoltori della Coldiretti a organizzare delle ronde notturne di vigilanza nelle zone la cui sorveglianza la forza pubblica non riesce a coprire. Come se ciò che hanno subito non bastasse e non avessero abbastanza cose da fare e problemi da risolvere.
Anche gli agricoltori hanno messo in campo una vasta rete di azioni solidali, a partire dalla distribuzione di viveri a lunga conservazione. Il centro Italia è sede soprattutto di aziende agricole, e il futuro di queste zone dipende da esse. Si tratta di un territorio a prevalente economia agricola con la presenza significativa di allevamenti di bovini e pecore, animali che hanno bisogno di foraggi e mangimi ma anche di essere munti e accuditi. La situazione è critica perché – spiega Coldiretti – ci sono stalle, fienili e casolari lesionati o distrutti, macchinari inutilizzabili, energia elettrica zero o quasi (c’è bisogno di generatori di corrente), animali morti o dispersi, campi abbandonati che hanno bisogno di cure, frane e smottamenti continui e strade rurali distrutte che impediscono la consegna di latte e prodotti deperibili. Attualmente nella zona colpita ci sono 2.800 pecore e 3.000 mucche senza riparo e probabilmente senza acqua potabile. Inoltre, lo stress provocato dalle continue scosse ha causato un crollo della produzione di latte, ma le vacche da latte hanno bisogno comunque di essere munte 2 volte al giorno e gli animali da allevamento di mangiare tutti i giorni.
Secondo Coldiretti la priorità ora è far ripartire l’attività e in questa fase “è importante garantire liquidità alle aziende agricole per sostenere la ripresa delle attività economiche”. Fortunatamente il Ministero delle politiche agricole ha stabilito che vengano anticipati al 15 settembre i contributi europei PAC richiesti dalle imprese agricole: 958 domande presentate da quelle operanti nei 16 Comuni dell’emergenza individuati dalla protezione civile. Lo stesso Ministro Maurizio Martina ha raccomandato, per le stesse aziende, una “moratoria dei debiti da parte degli istituti di credito, la sospensione delle scadenze fiscali e tributarie e la celere distribuzione di tutte le risorse destinate agli agricoltori dall’Unione Europea”.
Una delle emergenze da affrontare sta nelle decine di animali morti sotto le macerie (che con questo caldo estivo potrebbero essere fonte di problemi sanitari) ma anche delle greggi abbandonate a sé stesse, e delle vacche da latte, che hanno bisogno per la propria salute di essere munte ma che non possono esserlo a causa dei sistemi di mungitura inutilizzabili. C’è dunque bisogno anche di carrelli per la mungitura, che va fatta 2 volte al giorno.
Di tutta questa situazione stanno approfittando gruppi di sciacalli che imperversano nelle zone rurali più isolate e rubano persino gli animali da allevamento.
Grazie alla collaborazione dell’AIA (Associazione italiana allevatori) e dei CAI (Consorzi agrari d’Italia) si sta comunque iniziando – sulla base delle esigenze – a consegnare carrelli per la mungitura e generatori di corrente nonché mangimi per gli animali.
Gli allevatori con abitazioni inagibili poi non possono abbandonare i propri animali e quindi si sta cercando di fornire loro tende, camper o roulotte da parte di altri agricoltori solidali. Chi può cerca di condividere anche ruspe e trattori. La Coldiretti, per supportare e coordinare tutte queste azioni, sta organizzando incontri con gli agricoltori e gli allevatori della zona mentre proprio ad Amatrice – dove il 90% delle stalle è stato danneggiato – è stato aperto un “ufficio volante” (anche i locali dell’organizzazione sono stati distrutti dal terremoto).
“Una specifica unità di crisi lavora per affrontare l’emergenza nelle aree colpite” spiega Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, che il 29 agosto era presente nell’area. “Abbiamo sostegni che arrivano da tutto il territorio nazionale anche per le famiglie coltivatrici colpite da lutti”. Infatti anche Coldiretti ha attivato uno specifico conto corrente per la raccolta di fondi. È denominato “Coldiretti pro-terremotati” – IBAN: IT74N0570403200000000127000.