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Mercato del lavoro: il 34% ne ha una percezione positiva

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I candidati più giovani sono i più ottimisti

Il Confidence Index è un nuovo studio della società leader mondiale nel recruitment con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel, che fotografa con cadenza trimestrale il grado di percezione positiva dei candidati in termini di situazione del mercato in generale e della propria posizione professionale. Dall’analisi sul periodo aprile-giugno emerge la visione positiva dei più giovani rispetto alle fasce d’età più mature, a dispetto della disoccupazione giovanile che è una delle principali criticità in Italia. La percezione attuale è mediamente positiva per il 34% del campione (rispetto al 49% dell’Europa), ma si registra un ottimismo più marcato verso il futuro.

PageGroup ha realizzato un’indagine sulla percezione e il grado di fiducia verso il mondo del lavoro e l’economia in generale. Quello che emerge nel trimestre aprile-giugno 2016 per l’Italia è una percezione positiva nel 34% degli intervistati, su un campione di 3.323 candidati entrati in contatto con la società per opportunità professionali a livello di middle e top management.

Lo studio è stato condotto suddividendo gli intervistati per fasce d’età: inferiore ai 30 anni, fra 30 e 49 anni, superiore ai 49 anni. Malgrado i dati sulla disoccupazione giovanile, è la prima fascia quella più ottimista, poi la parabola diventa discendente con l’aumentare degli anni. Si passa dal 48% di percezione positiva verso il mercato del lavoro attuale dei primi, al 33% della fascia d’età intermedia, fino a calare al 28% nel terzo gruppo. Rispetto all’Europa, l’atteggiamento in media è meno fiducioso tra gli italiani: il risultato registrato da PageGroup attesta una fiducia da parte del 34% delle persone, contro il 49% europeo.

Approfondendo la percezione legata alla propria situazione professionale, emerge che la grande differenza si pone tra i giovani e le altre due fasce d’età. E’ soprattutto la fiducia nel miglioramento delle capacità di sviluppo a fare questa differenza (78% per i candidati con età inferiore a 30 anni, contro 52% per quelli tra 30-49 anni e 43% per gli over 49). Lo stesso trend caratterizza le risposte relative all’aspettativa di una promozione, alla crescita del livello remunerativo e al tempo previsto per trovare un nuovo lavoro. Invece, il distacco diminuisce per quanto riguarda la previsione di miglioramento relativa all’equilibrio vita privata e lavoro nell’arco di un periodo di un anno: se dagli over 30 in avanti solo il 30% è ottimista, tra gli under 30 il dato risulta meno positivo rispetto agli altri punti e si ferma al 44%. Pare essere ormai accertato che il confine tra lavoro e vita privata sia sempre più labile, spesso penalizzando la seconda.

L’analisi della percezione del mercato mostra che, in generale, c’è un sentimento di sfiducia verso l’attuale situazione sia dell’economia sia del settore del lavoro (con un risultato massimo rispettivamente del 25-27% dei più giovani che la giudica buona e un minimo del 14-16% tra i professionisti over 49). Tuttavia, i candidati dimostrano anche un mood roseo verso il futuro: entrambe le situazioni miglioreranno per il 41-48% degli intervistati con meno di 30 anni, per il 34-38% di chi ha tra i 30-49 anni e per il 28-32% di chi ha più di 49 anni.

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